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giovedì 8 marzo 2012

Corsa e Ipertensione arteriosa


Generalmente gli atleti hanno valori di Pressione Arteriosa bassi o normali, solo in alcuni casi, si presentano con valori più alti dei limiti (90 la minima  , 140 la massima ), ai quali non viene rilasciato il certificato per la pratica sportiva agonistica, ma viene consigliato di svolgere un attività fisica aerobica.
Indubbiamente la corsa di tipo aerobico ha degli effetti benefici per quanto riguarda coloro che soffrono di Ipertensione, sia di tipo preventivo che di mantenimento di valori accettabili .
Però è importante che i podisti rispettino determinati comportamenti atti ad evitare un peggioramento della situazione che elenchiamo qua sotto:
1) Corsa aerobica, privilegiando distanze lunghe.
2) Evitare ripetute (soprattutto quelle brevi), fartlek o allenamenti che obblighino a cambi di ritmo .
3) . Fate sedute più brevi, ma più frequenti, così i benefici dell'ipotensione successiva alla corsa sono duraturi
4) Ridurre gli stati d'ansia derivanti dalle competizioni.
Differente è la situazione da Ipertensione da sforzo, i valori accettati vanno da 100 la minima , 230 la massima
Durante la pratica dell'attività fisica, paradossalmente un iperteso sotto sforzo è in una situazione peggiore di un iperteso normale , le cause di questo aumento possono essere, eccessiva ansia, o rigidità dei vasi, in tutte due i casi non viene data l'idoneità alla pratica sportiva, ma se nella prima correre in tutta serenità senza l'assilo della prestazione derivante dalla competizione, può risultare utile, nel caso della rigidità dei vasi invece , l'attività è pericolosa, poichè sotto sforzo c'è un comportamento anomalo, in quanto le pareti dei vasi sanguigni non si dilatano abbastanza, cioè in parole povere sono troppo poco elastiche per poter seguire lo sforzo, per non perdere tutti gli altri benefici che la corsa comporta, sarebbe utile trovare la frequenza cardiaca ottimale per la quale non si ha nessuna deformazione a carico dei vasi .

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